Aspetto: Mogano.
Olfatto: Note di frutta tropicale inebrianti, tra cui cocco e mango, cui si accompagna una polvere di cacao delicata. A questo lato, si accompagna un’anima profondamente legata ad Islay: torba elegante che si mescola a sentori terrosi, tra cui un buon tocco di funghi secchi ma anche tracce di erba e humus. Senza volersi esaurire, continua con olive verdi in salamoia. Lato carnoso ugualmente distinto, che spazia tra il bollito di manzo e pancetta arrostita. Mai sfrontato, mai pacchiano, lo stile di Lagavulin è inconfondibile e, in questa release, ancora più nobile che nella controparte attuale.
Palato: Torba possente e intrisa di tocco medicinale, che funge da substrato deciso a un delicato cioccolato fondente ma anche a un notevole lato fruttato, comprendente sia frutta gialla nella declinazione di pesche e melone, sia un tocco esotico di mango e cocco. Presente all’appello anche un lato erbaceo e fresco, che permane per tutta la degustazione.
Anche in questo caso, più simile alle attuali release del 12 anni, che non al 16 degli ultimi anni (che resta comunque un gran malto, intendiamoci).
Finale: Molto lungo, frutta e lato erbaceo si incontrano e si fondono mentre il fumo li accompagna senza mai cessare.
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